IL GIUOCO DELLE TRE CARTE     

                                                         

                                                                                di  Aglaja                                                            
Ancora oggi si discute , tra Napoli e Palermo, a quale di queste due città si debba l’invenzione del "giuoco delle tre carte", antica arte della manipolazione, in cui si intrecciano furbescamente abilità e truffa. Un giuoco perversamente affascinante, dove i compari, maschere antiche di una malandrina commedia dell'arte, simulando vincite fasulle, adescano poveri ingenui che, troppo fiduciosi, finiscono poi per essere "cornuti e mazziati" . In questo giuoco la vittoria è sempre del "mazziere" e la sconfitta sempre di colui che crede di conoscere la posizione della propria carta.

Ci sembra, ora, che anche al Genoa qualcuno stia tentando di cambiare le carte, facendo uscire figure inattese e scomparire  altre la cui presenza era meritatamente annunciata, ma ancora non si intuisce bene chi è il mazziere e chi sono i compari.  Non vorremmo, però, che  gli ingenui da "mazziare" fossero, ancora una volta, quelli troppo onesti, quelli abituati a pagare per tutti.

Perchè, in questo caso, i "cornuti e mazziati" saremmo anche noi, coloro che credono ancora che  chi svolge fino in fondo il proprio dovere meriti riconoscenza e gratitudine.