L'uomo del fiume

Invocare a lungo il cambio di allenatore e ottenerlo è già di per sè una grande soddisfazione, specialmente quando per ciò si viene ricoperti di contumelie. Avere però, nel giro di pochi minuti, l'allenatore dei sogni, acclamato personalmente da un piu di un anno, costituisce occasione per una sbornia colossale.

Per questo per me, e per tutti i Druidi, questa è una serata specialissima, in cui i sogni ad occhi aperti si mischiano agli entusiasmi pensando al cappellino rosso di Cosmi che corre sotto la Nord con i pugni alzati, alla grinta che sicuramente saprà infondere ai giocatori dalla panchina, sulla quale sicuramente non starà fermo ed immobile a subire e scuotere il capo, ai dopopartita in cui saprà dire e mettersi in gioco insieme ai suoi ragazzi.

Chi ha avuto la fortuna di leggere il suo libro, e quindi la storia della sua vita, sa che siamo davanti a un vero Druido, una persona che ama il calcio e tutto ciò che può ancora rappresentare al di là del marketing: la puzza degli spogliatoi, le maglie sudate, le lacrime dei tifosi, la gioia del goal o anche solo della bella giocata. La sua vita è una favola: allena e porta in alto la squadra di cui il padre era dirigente e per la quale aveva solo potuto sognare la gloria; poi allena e porta altissima la squadra per cui, insieme al padre, ha sempre tifato. Ora può allenare la squadra per la quale, per ben due volte, ha fatto pubbliche dichiarazioni di sentimenti, mai richieste ma sempre spontanee: il Genoa. Il nostro augurio è che possa raggiungere anche da noi traguardi sempre piu importanti, e magari che sia possibile, tra qualche anno, scrivere insieme la seconda parte del suo magnifico libro: "l'uomo del fiume due, il sogno continua".

Per quanto mi riguarda, ora mi aspetta una bottiglia di rum di quello buono, tenuto da parte per le occasioni speciali; e poi una dolce notte di onanismo calcistico.

Buon lavoro Serse, e, visto che per noi sei un Druido, se ti servirà il falcetto non esitare a chiedercelo.

Liaigh