Gli ombrelli della memoria (di Asterix)

 

 


A sentire ricordare quando pioveva nella vecchia Nord, la memoria mi ha fatto sentire
l'acqua nel collo, dopo circa 20 anni, e quei caz*o di ombrelli c'erano davvero... e
quando Oscar (Damiani n.d.r.) partiva in diagonale, a zigzag, dovevi passare
a sinistra e a destra dell'ombrello davanti a te, e lo perdevi di vista, non
sapevi più se era di qui o di là, finché vedevi il pallone decollare verso
il centro dell'area e qualche zucca buttarla dentro ...

E' per questo che molta gente, molti genoani, quando sentono parlare di
Trasta sbiancano in volto, in preda ad un senso di nausea ma non di schifo,
una nausea tipo quella prima di un interrogazione di storia, di un qualcosa
che ti mette a disagio, che ti si infila dentro subdolamente e hai il
terrore di non poter affrontare e battere.

Io che, come altre migliaia di persone, ho un pezzo di cemento della vecchia
Nord nella vetrina in salotto, in mezzo ai bicchieri di cristallo mai usati
e ad una rosa del deserto vecchio regalo di uno zio, sogno ancora quello
stadio, quella gradinata. Ricordo quando le bandiere, alte oltre 10 metri mi
sembra di ricordare, strapazzavano la mia bandierina di bambino, e quando,
da ragazzino, mi abbassavo fingendo si allacciarmi una scarpa per sentire
meglio il rumore di fondo dei tamburi...

Troppi ricordi sono sepolti sotto alla nuova Nord, e noi che continuiamo ad
andare "lì" pensando a quello che c'era prima, non potremo mai andare
altrove, guardare delle maglie rossoblu e dire: "quello è il Genoa".